Pra d’Mill: il monachesimo dei nostri tempi (Monastero cistercense Dominus Tecum)
Pra d’Mill è una splendida radura irrigua, su cui spiccano alcuni casolari tipici, una graziosa cappella ed una
antico ricetto, edificato dal capitano di ventura Alessandro Malingri del Villar, membro della famiglia che
deteneva la signoria di Bagnolo, nel XVII secolo. Il toponimo trae etimologicamente origine da termine "mulino"
(quindi "Prato dei mulini") e sta evidentemente ad indicare una località, ricca di acque, in cui nel passato erano
evidentemente presenti strutture utili a trarre energia dalla forza dell’acqua, allo scopo di macinare cereali,
battere canapa o mettere in azione un maglio per una fucina.
Abbandonato per un lunghissimo periodo ed abitato solo temporaneamente da alcuni pastori, il luogo divenne
oggetto di interesse, a partire dagli anni `80 del `900, per una comunità benedettina. Furono infatti i monaci
del monastero cistercense di Lérins, isoletta della baia di Cannes ove esiste il Monastero di S. Onorato, eremita
vissuto in quel posto nel V secolo, che dopo monumentali lavori di restauro dell’esistente e di edificazione di un
nuovo monastero, nel 1998 stabilirono finalmente la loro dimora nella ridente località della valle Infernotto.
La cosa fu possibile grazie alla donazione, che la famiglia Isola, proprietaria dei terreni e delle strutture
esistenti a Pra d’Mill, fece disinteressatamente. In particolare un membro di questa famiglia: Leletta d’Isola,
nobildonna bagnolese che ebbe una parte non indifferente nella storia della resistenza locale, dedicò buona parte
della propria vita a favorire una presenza monastica nelle vicinanze del suo paese.
Un altro membro della famiglia, Aimaro d’Isola, architetto, si incaricò della progettazione del monastero che ora
sorge sul luogo, riuscendo nel miracolo di realizzare una struttura che accompagna alla modernità ed alla
funzionalità dei nostri tempi il rigore e semplicità benedettina. Rigore e semplicità che si possono individuare
nell’uso esclusivo del legno e della pietra locale, nella essenzialità delle linee, nella modestia degli arredi,
che si possono ammirare nella Chiesa e nei locali comuni come il refettorio e la foresteria.
La vita nel monastero, anche agli esordi del III° millennio, scorre scandita dalla regola benedettina, che fissa
i suoi principi in alcuni valori improntati alla spiritualità: la povertà, la solitudine, il lavoro, la preghiera,
la pratica dell’ascesi.
Parallelamente alle attività di studio e preghiera i monaci di Pra d’Mill, si occupano di lavori artigianali,
dedicano molta cura a preparazioni officinali ed a conserve e soprattutto praticano l’accoglienza secondo l’antica
regola benedettina che vuole che "Tutti gli ospiti che giungono al monastero siano accolti come Cristo poiché un
giorno il Nostro Signore ci dirà: Ero forestiero e mi avete ospitato. A tutti si renda il dovuto onore". Proprio
per questo motivo, il monastero di Pra d’Mill è oggi un luogo assai frequentato da coloro che cercano un momento
di isolamento e di fuga dalla confusione del secolo e di riflessione interiore.
Accesso: Pra d’Mill si raggiunge seguendo la direttrice Torino - Pinerolo. Qui si prosegue lugo la Provinciale
della val Pellice seguendola fino al Ponte di bibiana. Al ponte la si abbandona volgendo a sinistra ed
attraversando il Pellice in direzione Bibiana, che si supera con una breve circonvallazione. Dopo Bibiana si
raggiunge Bagnolo che va attraversato in direzione di Barge. All’uscita del paese, in prossimità di una rotonda,
si volge a destra per Montoso e, dopo circa 2 Km, si volge a sinistra seguendo le indicazioni
"Pra d’Mill". Imboccata una stretta rotabile la si segue per circa 8 Km, fino a raggiungere il monastero
(Km 60 da Torino, 25 da Pinerolo).
©PIEMONTESACRO.IT. Tutti i diritti riservati.
Testo e foto di Gian Vittorio Avondo. Pubblicato il 24.01.2020

Ciao,
mi chiamo Stefano.
Piemonte Sacro è la mia passione dal 2001.
AIUTA il progetto Piemonte Sacro a crescere
DONA SOLO 2 euro! Te ne sarò GRATO .