I piloni votivi delle valli torinesi
Nelle valli torinesi le tipologie di piloni sono parecchie. Tra tutti vanno segnalati, per difformità strutturale,
i piloni della media val di Lanzo, caratterizzati da un unico piccolissimo fornice e da una struttura slanciata a
pianta quadrilatera. Per lo più si trovano disposti, con grande frequenza, lungo i sentieri di montagna e,
dedicati quasi sempre alla Madonna, esprimono il profondo senso di devozione delle genti contadine di queste valli
torinesi.
Piloni in val di Lanzo nei dintorni di Chaves, Ceres e Cantoira
Interessanti quelli ancora rinvenibili in val Thuras (diramazione dell’alta val Susa), bassi e tozzi, con tetto
spiovente rigorosamente in scandole in legno di larice (anziché in pietra o in coppo come altrove), presentano una
piccola nicchia con statuetta per lo più della Vergine e sono spesso accoppiati lungo le strade o i sentieri. Tra
Thures e Rhuilles, ad esempio, se ne trovano addirittura tre disposti ai due lati della strada.
Thures (Val Susa) Piloni accoppiati lungo la strada di fondovalle
Nel Canavese va registrata un tipologia particolare di alcuni piloni votivi presenti presso Scarmagno. Si tratta
di edifici tozzi ed imponenti, a pianta quadrilatera, dipinti sui 4 fianchi ed abbellite da una finta colonna,
liscia o scanalata, ad ornare ognuno dei 4 angoli. I dipinti impressi sui lati sono raffigurazioni di Santi che
fanno da contorno all’immagine della facciata principale sempre dedicata alla Vergine o a Cristo crocifisso.
Scarmagno: pilone a 4 facciate con finte colonne
Le valli pinerolesi: Pellice, Germanasca e Chisone, si segnalano per una particolarità interessante. In esse,
infatti, i piloni votivi sono assai rari e, a parte le chiese parrocchiali e le cappelle vicariali, non esistono
santuari o altri tipi di presidi religiosi. Ciò perché fino al XVIII secolo fu maggioritaria la presenza valdese
(nelle valli Pellice e Germanasca lo è ancora oggi) e naturalmente non rientrava nella prerogativa dei protestanti
edificare strutture di questo genere. I pochi piloni che si trovano in questa zone, sono chiaramente recenti, non
precedenti al XIX sec. e conseguenti al voto di qualche famiglia valligiana per grazia ricevuta. In val Germanasca,
addirittura, non ne esistono ed in val Pellice, a parte due strutture a Villar, piena zona valdese, risalenti
al `900, la presenza dei piloni è limitata ai villaggi a maggioranza cattolica: Bricherasio, Bibiana, Lusernetta.
Villar Pellice, piloni ottocenteschi dedicati a S. Espedito (martire tebeo) e alla Sacra famiglia.
Il paese è a maggioranza valdese e la presenza di queste strutture è quanto meno curiosa.
Lusernetta (val Pellice): pilone lungo una strada dismessa, in unl’area cattolica di una valle valdese
Balboutet (Val Chisone): uno dei pochi piloni della valle, eretto da due sorelle emigrate in Francia.
In alcune valli, come ad esempio la val Sangone o la fascia prealpina pinerolese, i piloni sono posti spesso
sull’alto, in posizione predominante, a protezione delle borgate che stanno al di sotto, dalle quali sono ben
visibili. Lungo il corso del Sangone sono numerosissimi e tutte le borgate di Giaveno e Coazze, Comuni formati
da miriadi di frazioni, ne possono vantare almeno uno, quasi sempre dipinto sulle 4 facciate o almeno su tre di esse.
In val Susa la tipologia non si discosta molto, ma vanno segnalate alcune difformità. In alta valle da registrare
la scarsa presenza di queste strutture, evidentemente per motivi legati alla presenza valdese e soprattutto
ugonotta, forte fino al `700. A Foresto, ad ingresso paese, va invece registrata la presenza di un oratorio di
forma particolare, che evidenzia tre fornici dipinti su un’unica lunga facciata.
Foresto (val susa): Pilone a 3 fornici disposti in facciata
Ancora in valle dell’Orco, spesso prevale la forma a cappelletta con abside circolare e protiro, come ad esempio
a Locana.
Locana (valle Orco): pilone-oratorio lungo la strada della Cialma
- Scheda generale: la funzione del pilone
- I piloni della montagna e della pianura
- Le pose dei morti
- I piloni del Cuneese (valli Varaita, Maira, Stura, Monregalese, pianura)
- La provincia di Torino e il Canavese (Valli valdesi, Susa, Lanzo, Canavese)
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Testo e foto di Gian Vittorio Avondo. Pubblicato il 03.10.2019

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