I piloni votivi della montagna e della pianura
Assai diversi, nell’area di interesse, i piloni collocati lungo i sentieri della montagna rispetto a quelli della pianura. La diversità non si riferisce soltanto all’aspetto tipologico, ma probabilmente è più profonda e va ricercata nella funzione che ad essi veniva attribuita.
Piloni di montagna
Come già detto ai primi era spesso affidata la protezione
dell’intera comunità e, nell’unico fornice che li caratterizzava, più grande (valli cuneesi e saluzzesi,
area pinerolese) o più piccolo (valli di Lanzo e Susa) trovava sede un affresco o una statuetta della Vergine o del Sacro Cuore.
Grange Luvatera (Valle di Lanzo): presidio religioso posto presso l’alpeggio
Bertesseno (val di Lanzo): tre piloni disposti lungo un sentiero
Valle di Viù: Pilone Parneri, eretto come ex voto presso Lemie
Capitava anche spesso che essi fossero disposti lungo i sentieri più frequentati ed in questo
caso assumevano la funzione di monito e protezione per il viandante. Ecco allora che nel fornice, o sulle pareti,
comparivano i santi più venerati nelle aree di riferimento: Chiaffredo nel saluzzese, Lorenzo e Stefano,
protomartiri, cui sono intitolate molte parrocchiali di paesi di montagna.
Roletto (To): pilone stradale a 4 fornici
Piloni della pianura
I piloni della pianura, invece, svolgono una funzione diversa. Anch"essi spesso proteggono la comunità, ma più di
frequente sono posti a tutela dei campi, dei raccolti, dei viandanti che percorrono le strade o di chi esercita
particolari mestieri tipici del mondo contadino. Inoltre essi sono caratterizzati normalmente da una struttura a
tre o 4 facciate, quasi sempre tutte dipinte (talora, in caso di pianta quadrilatera, sulla facciata posteriore
compare semplicemente una croce). Naturalmente le immagini dipinte su questi piloni a tre o quattro facciate
non erano per nulla casuali, ma ispirate alla necessità, come detto, di invocare la protezione sulle principali
attività lavorative del luogo e su chi le svolgeva. Ecco quindi che sui piloni era facile trovar rappresentati:
S. Grato per scongiurare la grandine, S. Antonio Abate protettore del bestiame, S. Chiaffredo, popolarissimo
anche nella pianura Saluzzese, S. Cristoforo, patrono dei viandanti, S. Isidoro, per ottenere buoni raccolti e
S. Bartolomeo, protettore dei pellai, dei conciatori e dei mercanti di cuoio, tutti lavori propri del mondo
contadino, S. Giovanni Battista, la cui festa ricorre nei giorni del solstizio d’estate, stagione propizia per
l’agricoltura. In questi oratori a pianta triangolare o quadrilatera lo schema era quindi generalmente
quello che prevedeva Cristo (il Crocifisso o il Sacro Cuore) oppure la Vergine (cui spesso si ricorreva per
invocare la pioggia: Madonna del buon soccorso) in facciata (quella esposta sulla via principale) e ancora la
Vergine (se in facciata vi era Cristo) su uno dei lati, con due Santi tra quelli sopra indicati o altri
comunque affini alle vocazioni degli abitanti del luogo.
Airasca (To): pilone campestre con Santi protettori delle attività agricole
Scalenghe (To) pilone disposto lungo via campestre con invito al raccoglimento per il viandante
Piscina (To): pilone campestre tra strada e coltivi
Campagna pinerolese: pilone campestre con immagini della Vergine, Cristo e S. Grato, protettore dei raccolti
- Scheda generale: la funzione del pilone
- I piloni della montagna e della pianura
- Le pose dei morti
- I piloni del Cuneese (valli Varaita, Maira, Stura, Monregalese, pianura)
- La provincia di Torino e il Canavese (Valli valdesi, Susa, Lanzo, Canavese)
- Ossola e Sesia: le valli dei walser
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Testo e foto di Gian Vittorio Avondo. Pubblicato il 03.10.2019

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