Vitello tonnato all'antica maniera
Ciao a tutti, vi voglio parlare di una ricetta tradizionale della cucina piemontese:
il vitello tonnato all'antica maniera.
Si tratta di un piatto freddo, ideale per l’estate, che prevede una lunga marinatura della carne e
una salsa a base di acciughe, capperi e uovo sodo. Ecco come prepararlo seguendo i passaggi originali.
Per prima cosa, bisogna scegliere un pezzo di carne di vitello di qualità, possibilmente la rotonda di
coscia, che è tenera e magra.
Poi, bisogna metterla in una pentola capiente e coprirla con acqua e aceto bianco in parti uguali.
A questo punto, si aggiungono gli aromi: una cipolla tagliata a pezzi, quattro foglie di alloro,
alcuni grani di pepe nero, un pezzo di cannella e un pizzico di sale.
Si lascia marinare il tutto per 24 ore in frigorifero, girando la carne ogni tanto.
Il giorno dopo, si toglie la carne dalla marinata e si fa rosolare in una padella con un po’ di burro,
per sigillarla e dargli colore.
Nel frattempo, si prepara la salsa: in un pentolino, si fanno sciogliere nel burro caldo cinque acciughe
sotto sale, dopo averle lavate e dissalate.
Si aggiunge poi alla carne il composto di acciughe, un po’ della marinata filtrata, un
tuorlo d’uovo sodo tritato e un cucchiaio di farina. Si mescola bene e si fa cuocere a fuoco lento per
circa un’ora e mezza, fino a che il liquido si sia ridotto.
Quando la carne è cotta, si aggiungono dieci capperi dissalati e si passa il sugo al setaccio,
per renderlo più liscio e omogeneo.
Si lascia raffreddare il tutto e poi si taglia la carne a fette sottili, che si dispongono su un piatto da portata.
Si ricoprono le fette con la salsa e si decorano con altri capperi interi e delle fettine di uovo sodo.
Si mette in frigo per qualche ora prima di servire.
Il vitello tonnato all'antica maniera è un piatto ricco di sapore e di storia, che risale
al XVIII secolo.
Si accompagna bene con un vino bianco secco e profumato, come l’Arneis. Spero
che vi sia piaciuta questa ricetta e che la proviate a casa vostra.

Ciao,
mi chiamo Stefano.
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