Santuario Madonna di Monserrato
12011 Borgo San Dalmazzo (CN)
25, REGIONE MONSERRATO
tel: 0171 266274
Dalla 1° domenica di maggio alla 2° domenica di settembre aperto tutte le domeniche dalle ore
15.30 alle ore 18.00
alle ore 16.00 Santo Rosario e Vespri
Nel mese di Maggio tutti i giorni feriali
ore 7.00 S. Messa
Si accolgono gruppi e pellegrinaggi su prenotazione
presso Ufficio Parrocchiale San Dalmazzo
Piazza XI febbraio 4 - tel. 0171/266133
Variazione del nome: Cappella di Santa Croce
Altitudine: 729 metri
Gli abitanti di Borgo nel 1794 fecero voto di fare una processione ogni 25 aprile alla Madonna
di Monserrato se le truppe francesi si fossero ritirate e così avvenne.
Nel 1796 si fece ricorso alla Vergine di Monserrato per un’epidemia bovina.
Nel 1799 i francesi occuparono il territorio saccheggiando e profanando la cappella.
Nel 1801 venne benedetta e riaperta al culto, iniziarono anche i lavori di restauro di quanto
era rimasto.
I contadini salivano in processione per chiedere la pioggia o il bel tempo, mentre gli abitanti
di Borgo si rivolgevano alla Madonna di Monserrato in occasione delle epidemie di colera o di
altri contagi
Nome completo: Natività di Maria Vergine
Nel "Prospetto statistico della Cappella campestre della SS.ma Vergine di Monserrato" compilato
nel 1841 il Canonico Dogliani scrive: " La detta Cappella … è dedicata alla Natività di M. V. e
se ne solennizza la festa lì 8 di settembre… in cui si fa un buon numero di Confessioni e di
Comunioni, a cui vi è annessa l’indulgenza plenaria conceduta da S.S. Felicemente Regnante
Gregorio XVI con breve delli 19 dicembre 1836…"
Dedicazioni precedenti:
a) Beata Vergine di Monserrato
La prima descrizione della cappella è quella della visita del 1689 di monsignor Isnardi,
vescovo di Mondovì dal 1697 al 1732. "La cappella sotto il titolo della Beata Vergine Maria di
Monserrato ... È provvista di sacrestia e di alloggio per l’eremita che ne ha cura ..."
Probabilmente un eremita di passaggio, trovando il luogo, che allora era aspro e selvaggio,
adatto al desiderio di ritiro e solitudine, lo ritenne adatto per la costruzione del santuario,
introducendovi il culto alla Madonna dell’abbazia di Monserrato in Spagna. Oppure soldati
spagnoli avrebbero voluto ricordare il loro santuario.
b) Santa Croce
Entrata in uso: nell’anno 1651
La cappella viene detta anche di Santa Croce; questa dedicazione compare nel libro dei conti
della confraternita di Santa Croce di Roccavione, da cui risulta nell’anno 1651 "l’elemosina di
lire due alla cappella di Monserrato detta di Santa Croce, quando la compagnia gli è andata per
conseguir l’indulgenza". Il titolo di Santa Croce, come i misteri della passione dipinti
intorno all’altare, la croce innalzata avanti la cappella, l’affresco con la scena del
Calvario, compiuti più tardi sulla facciata, sono tutti elementi che fanno supporre che la
cappella sia stata edificata per iniziativa della confraternita di Santa Croce di Borgo San
Dalmazzo.
Oggetti del culto:
1) Reliquie, attualmente disperse, dei santi Clemente e Onorato custoditi presso l’altare
maggiore. Nella visita pastorale di monsignor Isnardi del 1689 si ricorda: "Sullo stesso
altare, a guisa di tabernacolo, sta una cassetta di legno, in cui si conservano le reliquie di
San Clemente e San Onorato, martiri, contenute in due bracci di legno indorati e autenticate da
Monsignor Truchi". Le reliquie furono autenticate da monsignor Domenico Truchi (vescovo di
Mondovì dal 1667 al 1697) probabilmente in occasione della visita pastorale degli anni
1668-1669.
Entrata in uso: tra l’anno 1650 e l’anno 1669
2) Statua lignea della Vergine col Bambino. Dalla visita pastorale di monsignor Isnardi del
1689 ricaviamo la descrizione della statua: "... Sull’altare, invece dell’icona, vi è una
statua della Madonna che tiene sulle ginocchia il Bambino Gesù ...". L’opera, dal punto di
vista stilistico, può essere datata alla fine del XV secolo; l’intenzione dell’artista era
vennero applicati occhi di cristallo. L’opera, attualmente, è conservata presso la parrocchia
di Borgo San Dalmazzo a Borgo San Dalmazzo.
Leggi un’altra scheda di approfondimento del Santuario Madonna di Monserrato a Borgo San Dalmazzo
Ciao,
mi chiamo Stefano.
Piemonte Sacro è la mia passione dal 2001.
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DONA SOLO 2 euro! Te ne sarò GRATO .

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Piazza XI febbraio 4 - tel. 0171/266133
Variazione del nome: Cappella di Santa Croce
Altitudine: 729 metri
Gli abitanti di Borgo nel 1794 fecero voto di fare una processione ogni 25 aprile alla Madonna
di Monserrato se le truppe francesi si fossero ritirate e così avvenne.
Nel 1796 si fece ricorso alla Vergine di Monserrato per un’epidemia bovina.
Nel 1799 i francesi occuparono il territorio saccheggiando e profanando la cappella.
Nel 1801 venne benedetta e riaperta al culto, iniziarono anche i lavori di restauro di quanto
era rimasto.
I contadini salivano in processione per chiedere la pioggia o il bel tempo, mentre gli abitanti
di Borgo si rivolgevano alla Madonna di Monserrato in occasione delle epidemie di colera o di
altri contagi
Nome completo: Natività di Maria Vergine
Nel "Prospetto statistico della Cappella campestre della SS.ma Vergine di Monserrato" compilato
nel 1841 il Canonico Dogliani scrive: " La detta Cappella … è dedicata alla Natività di M. V. e
se ne solennizza la festa lì 8 di settembre… in cui si fa un buon numero di Confessioni e di
Comunioni, a cui vi è annessa l’indulgenza plenaria conceduta da S.S. Felicemente Regnante
Gregorio XVI con breve delli 19 dicembre 1836…"
Dedicazioni precedenti:
a) Beata Vergine di Monserrato
La prima descrizione della cappella è quella della visita del 1689 di monsignor Isnardi,
vescovo di Mondovì dal 1697 al 1732. "La cappella sotto il titolo della Beata Vergine Maria di
Monserrato ... È provvista di sacrestia e di alloggio per l’eremita che ne ha cura ..."
Probabilmente un eremita di passaggio, trovando il luogo, che allora era aspro e selvaggio,
adatto al desiderio di ritiro e solitudine, lo ritenne adatto per la costruzione del santuario,
introducendovi il culto alla Madonna dell’abbazia di Monserrato in Spagna. Oppure soldati
spagnoli avrebbero voluto ricordare il loro santuario.
b) Santa Croce
Entrata in uso: nell’anno 1651
La cappella viene detta anche di Santa Croce; questa dedicazione compare nel libro dei conti
della confraternita di Santa Croce di Roccavione, da cui risulta nell’anno 1651 "l’elemosina di
lire due alla cappella di Monserrato detta di Santa Croce, quando la compagnia gli è andata per
conseguir l’indulgenza". Il titolo di Santa Croce, come i misteri della passione dipinti
intorno all’altare, la croce innalzata avanti la cappella, l’affresco con la scena del
Calvario, compiuti più tardi sulla facciata, sono tutti elementi che fanno supporre che la
cappella sia stata edificata per iniziativa della confraternita di Santa Croce di Borgo San
Dalmazzo.
Oggetti del culto:
1) Reliquie, attualmente disperse, dei santi Clemente e Onorato custoditi presso l’altare
maggiore. Nella visita pastorale di monsignor Isnardi del 1689 si ricorda: "Sullo stesso
altare, a guisa di tabernacolo, sta una cassetta di legno, in cui si conservano le reliquie di
San Clemente e San Onorato, martiri, contenute in due bracci di legno indorati e autenticate da
Monsignor Truchi". Le reliquie furono autenticate da monsignor Domenico Truchi (vescovo di
Mondovì dal 1667 al 1697) probabilmente in occasione della visita pastorale degli anni
1668-1669.
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2) Statua lignea della Vergine col Bambino. Dalla visita pastorale di monsignor Isnardi del
1689 ricaviamo la descrizione della statua: "... Sull’altare, invece dell’icona, vi è una
statua della Madonna che tiene sulle ginocchia il Bambino Gesù ...". L’opera, dal punto di
vista stilistico, può essere datata alla fine del XV secolo; l’intenzione dell’artista era
vennero applicati occhi di cristallo. L’opera, attualmente, è conservata presso la parrocchia
di Borgo San Dalmazzo a Borgo San Dalmazzo.
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