Santuario di San Besso - Valprato Soana (TO)
Accesso: Campiglia si raggiunge, da Torino, attraverso la direttrice Pont Canavese
(ss. 460) " Ronco " Pianprato " Valprato Soana (Provinciale della val Soana).
Valprato Soana
A Valprato, volgendo a sinistra ed abbandonando la provinciale, si giunge alla frazione Campiglia
(Km 68 da Torino). Da Campiglia il santuario può solo essere raggiunto a piedi, lungo il fondovalle dapprima ed il sentiero E.P.T. 626
diretto al Colle della Borra e discendente a Pianprato Soana, posto nell’altra diramazione di valle.
Pianprato Soana
Il percorso richiede circa 2 ore di cammino, durante le quali si vince un dislivello di 669 m. Come da Campiglia, il
santuario può essere raggiunto, con un tempo di marcia più lungo, da Pianprato, attraverso il sentiero che porta
(ovviamente in senso inverso) al Colle della Borra e poi scende alla piccola chiesa.
Santuario di San Besso
Il santuario di S. Besso è una piccola chiesa alpina (aperta solo in occasione delle 2 feste che vi si svolgono)
che, se certamente non si rivela significativa dal punto di vista architettonico o artistico, si rivela un luogo di
interesse paesaggistico veramente spettacolare. Essa, infatti, si trova a 2019 m di quota, incastrata al di sotto
di una immensa sporgenza rocciosa denominata M.te Fantonio (o Fautenio), in cima alla quale oggi sorge un piccolo
oratorio.
Santuario di San Besso
Secondo la leggenda, proprio da questa rupe il santo titolare, scampato al martirio della Legione Tebea
(avvenuto ad Ingaunum, in Svizzera, nel 481, giunto in val Soana per predicare ed evangelizzare), sarebbe stato
scaraventato dai legionari del governatore romano.
Statua di San Besso
Cima della rupe
In realtà, riguardo la vita di questo santo esistono anche altre
2 ipotesi che lo vogliono rispettivamente vescovo della vicina città di Ivrea nel VII sec ed eremita e taumaturgo
vissuto sul luogo ove oggi sorge il santuario, più o meno nello stesso periodo.
Nella cattedrale della medesima città, in effetti, oggi sono visibili una pala d’altare settecentesca, che
raffigura il santo nelle vesti di legionario e, nella cripta, un sarcofago in pietra, nel quale si dice fossero
conservate le sue spoglie, dopo la traslazione dalla val Soana avvenuta in età arduinica (X sec.).
Cripta nella cattedrale di Ivrea, contenente il sarcofago di San Besso
Le due feste del santuario, si tengono annualmente il 10 agosto (festa titolare) e (quando la neve non lo
impedisce) l’1 dicembre ed in entrambi i casi sono animate da una suggestiva processione in cui viene portata a
spalle la statua del Santo, conservata all’interno del santuario.
Un tempo il diritto di portare la statua del santo in processione fu a lungo conteso, con interminabili liti,
tra Cognensi e Campigliesi; oggi è assegnata mediante bando.
Il culto del Santo, venerato tanto nel Canavese quanto nella vicina valle aostana di Cogne,
richiama sul luogo ogni anno molte persone provenienti dalle due vallate, spesso con il costume della valle,
attraverso le montagne; queste feste, dunque, vedono sempre un gran concorso di pubblico.
Il piccolo santuario, edificato nel XVII sec. e restaurato a metà '800 ad a fine ’900, presenta i caratteri
tipici dell’architettura alpina, con copertura in lastre d’ardesia, ampio protiro sulla facciata
(per offrire occasionale riparo ai viandanti), struttura in pietra da concio.
Santuario di San Besso
Attiguo al santuario, un grande edificio a tre piani ove è possibile,
previa richiesta (magari visitando il sito del Comune di Valprato Soana), pernottare e cucinare. La struttura,
infatti costituisce un piccolo rifugio, recentemente rinnovato ed è intitolato a Giovanni Bausano.
All’interno il santuario non conserva nulla di particolarmente pregevole dal punto di vista artistico: una pala
d’altare settecentesca, alcuni ex voto ed arredi lignei sul vecchio altare, oggi soppiantato da una cattedra
in legno. Lignea anche la statua del santo in abiti da legionario, collocata sul lato destro della chiesa.
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Testo e foto di Gian Vittorio Avondo.

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