Il tempio valdese del Ciabàs
È molto probabile che quello del Ciabàs sia stato uno dei primi templi ad essere costruiti
e risalga agli anni 1555-56. Si trova ai margini del territorio del comune di Angrogna che un tempo era
il limite dei rigorosi confini che erano stati imposti ai valdesi per la professione della loro fede;
venne edificato dalla comunità del vicino villaggio di San Giovanni che era escluso dal territorio
autorizzato dai Savoia. Proprio per questo motivo è divenuto un importante simbolo nella storia dei
protestanti delle valli piemontesi.
Ciabàs nella parlata locale significa grande capanna, è un locale architettonicamente assai
modesto ma in grado di contenere un elevato numero di persone; oltre ai valdesi stanziati a San Giovanni
accoglieva anche coloro che salivano dai paesi della pianura che abitavano soprattutto nei centri di
Bibiana, Fenile e Campiglione.
Fino ai primi anni dell’Ottocento servì alla comunità di San Giovanni che già nel 1619 aveva edificato un
tempio sul suo territorio ma le vicende storiche legate alla repressione ne avevano impedito l’utilizzo
fino a causarne la completa demolizione.
Durante le persecuzioni il Ciabàs venne distrutto più volte: nel 1561, 1655 e 1686, venne poi
definitivamente ricostruito nel 1701 ma agli inizi dell’Ottocento cadde in disuso; nel 1868 vennero
fatti i primi lavori di recupero che proseguirono poi nel 1894, gli ultimi restauri risalgono al 1986 e hanno
riportato la struttura al suo aspetto originario.
Grandi predicatori si avvicendarono nel tempio del Ciabàs che condensa dentro di sé una parte importante
della storia dei valdesi. Il primo pastore del Ciabàs fu Goffredo Varaglia di Busca che dopo essersi convertito
al protestantesimo si era recato a studiare a Ginevra, il Varaglia venne arrestato a Barge come eretico e condannato
al rogo a Torino nel 1558. Gli succedette Scipione Lentolo noto per essere l’autore dell’opera Historia delle grandi
e crudeli persecutioni fatte ai tempi nostri in Provenza, Calabria e Piemonte, contro il popolo che chiamano valdese
e delle gran cose operate dal Signore in loro aiuto e favore, scritta nel 1595.
Nell’aprile del 1560 Filippo di Savoia, conte di Racconigi, entrò nel tempio per assistere al culto, apparentemente con
una certa benevolenza, ma l’hanno seguente, prima del Trattato di Cavour, il tempio venne distrutto per mano della
repressione.
Il 22 marzo del 1686 i rappresentanti delle Valli Valdesi riuniti nel tempio scelsero di opporre la resistenza armata
piuttosto che arrendersi alle truppe inviate dal Duca di Savoia.
All’epoca era vietato seppellire gli eretici nei cimiteri cattolici consacrati, quindi dopo la ricostruzione del
Settecento, il tempio del Ciabàs accolse i corpi di numerose personalità di diversi stati europei che erano
decedute in Piemonte; fra tutte va ricordato il barone tedesco Karl Sigmund Friedrich Wilhelm von Leutrum, conosciuto
popolarmente con il nome di Barun Litrun, il generale al servizio dei Savoia che per le sue valorose imprese era stato
nominato governatore di Cuneo. Morì nel 1755 e per suo volere venne sepolto nel tempio del Ciabàs, rinunciando
agli onori che gli erano stati offerti dai Savoia nel caso avesse rinunciato alla sua fede; all’interno del tempio è
ancora ben visibile la lapide che lo ricorda. Molto nota è la canzone popolare che ricorda che il duca Carlo Emanuele III
si recò a Cuneo per cercare di convertire il Barun Litrun a "morire da buon cristiano" ma lui non volle accettare e chiese di
essere seppellito in Val Luserna nel tempio del Ciabàs.
Dati utili
Riferimento: Chiesa Valdese di Luserna San Giovanni, Via Beckwith 49, 10062 - Luserna San Giovanni (TO) Tel. 0121.302850 Sito internet: www.chiesavaldeselusernasangiovanni.it/tempio-del-ciabas.html
Come arrivare
Dalla strada provinciale che risale la Valle Pellice, alla rotonda che si trova tra i comuni di Luserna San Giovanni e Torre Pellice, voltare a destra e seguire la direzione Angrogna. Percorrendo la via principale, superare un incrocio e poco dopo una marcata curva, dopo circa 300 metri, un cartello indica in basso il tempio del Ciabàs.
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Testo e foto di Enrico Bertone. Pubblicato il 02.05.2014
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