Il tempio valdese di Prali
Il tempio di Prali fu l’unico edificio di culto costruito nel 1556 per tutta l’alta Valle.
È l’unico delle Valli che, in oltre 430 anni di esistenza, non abbia mai subito incendi o distruzioni.
Una vasta comunità valdese organizzata doveva esistere a Prali già prima della costruzione del tempio.
È quindi probabile che già prima del 1556 i Valdesi di Prali abbiano usato la chiesa cattolica che aveva
sede a Villa, il capoluogo del tempo.
La guerra antivaldese del 1560-61 non raggiunse l’alta Valle di S. Martino, ma il pastore di Prali fu
assassinato a tradimento da sicari dei Trucchietti.
Nel 1655 il passaggio delle truppe del marchese di Pianezza fu così rapido che non ebbero tempo di
distruggere il tempio.
Durante la guerra del 1686 tutta l’alta Valle venne messa a ferro e fuoco dalle truppe francesi del
Catinat. Il tempio di Ghigo scampò alla distruzione — pare su esplicita richiesta dei nuovi coloni provenienti
dalla Savoia o dal Piemonte di poterlo usare per il culto cattolico.
Infatti, quando vi giunsero — il 7 settembre 1689 — i Valdesi del rimpatrio lo trovarono intatto ma adattato
al culto cattolico.
Se il tempio restò intatto, non altrettanto si puòdire del campanile che, a causa del continuo stato di
guerra, poté essere ricostruito solo nel 1701, come ci ricorda una data incisa sullo spigolo del campanile
stesso, appena sopra il livello del tetto del tempio. Ma non fu possibile dotarlo di una campana.
Nel 1767 fu ricostruita e riconsacrata la chiesa cattolica di Villa alla presenza del vescovo di
Pinerolo. A quell’epoca i cattolici residenti a Prali erano 22 ed i Valdesi 650.
Nel 1805 il tempio di Ghigo fu oggetto di restauri, come ci ricorda una seconda incisione posta sopra quella
che reca la data del 1556.
Nel 1842 si resero necessarie delle riparazioni, soprattutto all’esterno.
Grazie all’aiuto di generosi amici inglesi, nel 1849, venne completamente ricostruito il presbiterio che
assunse le caratteristiche attuali.
In occasione del secondo centenario del “glorioso rimpatrio”, nel 1889, vi ebbe luogo una delle
manifestazioni più importanti con grande concorso di popolo. Il tempio venne ritinteggiato e sulla facciata
fu apposta una lapide commemorativa, in francese, del passaggio dei Valdesi di Arnaud, che esiste tuttora.
Negli anni seguenti l’attivo pastore P. Giraud, che rimase a Prali dal 1889 al 1903, occupandosi
dei restauri del tempio e della costruzione delle scuole di Ghigo e di Villa, sostituì il vecchio
pulpito con quello ora esistente, costruito da artigiani pralini. Le pitture furono invece opera della
moglie svizzera del pastore e raffigurano lo stemma valdese ed alcuni versetti biblici, presentati
nel quadro ingenuo e poetico del romanticismo dell’epoca.
Nel 1910 il Concistoro decise la sopraelevazione e il consolidamento del campanile e la posa di una
campana molto più grande della precedente. Il vecchio campanile, basso e tozzo, di linee molto sobrie,
venne quasi raddoppiato in altezza e reso molto più elegante con quattro bifore.
Il 27 luglio 1962 fu inaugurato il nuovo tempio sulla piazza del Municipio; il vecchio fu destinato
a sede del “Museo di Prali e della Val Germanasca”, inaugurato il 12 settembre 1965.
Dati utili
loc. Ghigo
cell. 3473164313
Pastore: Vito Gardiol
Come arrivare
Per raggiungere Prali si deve seguire, da Torino, la S.S. 23 del Colle di Sestriere, bypassando Pinerolo mediante una veloce tangenziale, fino all’abitato di Perosa Argentina (Km 56). Giunti nel centro del paese, seguendo le indicazioni per “Prali”, si volge a sinistra entrando in una comoda Provinciale che, in 19 Km, attraverso i centri di Pomaretto, Chiotti e Perrero, immette a Ghigo di Prali. Senza entrare nel paese si attraversa il Germanasca e si volge a sinistra verso la piazzetta centrale, ove sorge il tempio (km 89 da Torino).
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Foto di Gian Vittorio Avondo. Pubblicato il 09.08.2022.
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