Itinerario in Piemonte: l’Anello religiosità di Lemie
Questo anello, pur non essendo una "via sacra" nel senso proprio del termine, rappresenta un percorso attrezzato a suo tempo dalla
Comunità Montana Valli di Lanzo teso a raggiungere lungo il suo sviluppo, diversi presidi sacri della zona di Lemie, rappresentati da un piccolo santuario,
numerosi piloni votivi ed alcune cappellette. Essi furono tutti edificati tra il XVIII ed il XIX secolo e rappresentano la più evidente attestazione
della profonda religiosità di questi valligiani.
Difficoltà: E
Tempo di percorrenza: ore 3.15
Dislivello: 354 m
Carattere: escursionistico
Accesso: Forno di Lemie si raggiunge attraverso la S.P. 32 della val di Viù, che da Lanzo segue la direttrice: Germagnano, Viù,
Lemie. L’itinerario inizia presso il ponte ad arco medievale di Forno, a fianco della provinciale.
Attraversato il ponte medievale di Forno 846 m, si sale obliquamente nel bosco di castagni con alcune serpentine, fino a raggiungere l’isolato
(e dismesso) santuario di Madonna della Consolata (Madonna del Truc).
In origine, in luogo del santuario, esisteva una piccola cappella fatta erigere come ex voto nei primi anni del `700 da
Giovanni Battista Giorgis di Forno. Costui, impresario edile trasferitosi poi a Torino, fu anche il costruttore della cappella originaria del
Colle del Colombardo, posto tra le valli Susa e di Viù. Nel 1870 il santuario fu completato con l’erezione del protiro.
Dalla chiesetta il sentiero prosegue in piano, fiancheggiato da 3 piloni votivi posti in rapida successione e perviene al cospicuo abitato di
Pessinea 1016 m (ore 0.30).
La struttura odierna, caratterizzata da tre corpi distinti: un protiro, la chiesa a pianta circolare e la sacrestia,
risale al periodo compreso tra il 1830 ed il 1870 quando, i proprietari terrieri più abbienti di Pessinea che ne erano proprietari, decisero di
ampliarlo e ristrutturarlo. Attraversato il pese verso monte, si giunge ad un bivio: a destra verso il Colle Toino, a sinistra per il lontano
villaggio di Villaretti.
Con faticosa ascesa si segue questa seconda strada toccando in breve i casolari abbandonati di La Sauna 920 m e, più avanti dopo un tratto pianeggiante,
quelli più numerosi di La Tinetta 950 m, che precedono di poco le baite del Colletto 1010 m, pochi metri oltre le quali il valico che porta lo
stesso nome (ore 1 dalla partenza).
Con lieve discesa, oltre il Colletto si continua a mezzacosta nel bosco di frassini ed aceri e, dopo un tratto
in falsopiano, si riprende a salire in modo abbastanza deciso, fino ad un secondo scollinamento ove si trovano le Grange Parnari 1175 m. A lato delle case,
un brevissimo sentierino sulla sinistra conduce ad una fontana in pietra e ad un punto panoramico su cui sorge il suggestivo Pilun d’la Parneri,
dal quale si domina il fondovalle. Questa struttura, affacciata sulla valle in corrispondenza dell’abitato di Villa di Lemie, prende il nome dal
vicino gruppo di baite ed è dedicato alla Madonna dei desideri. Fu edificato dai fratelli Antinio, Domenico e Giuseppe Gay di Forno che lo eressero
affinché fosse di buon auspicio per il loro viaggio in Argentina, ove sarebbero emigrati dopo qualche tempo. Assieme a loro contribuirono ad edificarlo
alcuni muratori che poi avrebbero partecipato alla costruzione della città di La Plata, presso Buenos Aires.
Continuando a mezzacosta, con lievi saliscendi, si percorrono tratti assai suggestivi ove il sentiero è riportato contro la roccia, quindi si rientra
nel bosco non piùù caratterizzato dalla presenza di castagni, bensì di faggi. Con discesa vigorosa, si perde quota per superare un esile corso d’acqua e,
dopo un secondo tratto contro-roccia, si entra nel bosco, ove il tracciato è contenuto da muretti a secco e caratterizzato dalla presenza di
un piccolo pilone in pietra. Lasciate a sinistra, più in basso, alcune abitazioni recenti, si giunge ad un bivio ove, a sinistra in discesa,
ci si porta all’abitato di Villaretti 1134 m (Ore 2.20 dalla partenza).
Percorso l’intero paese se ne esce fiancheggiandone la piccola chiesetta, volgendo subito a sinistra per sentiero che, fiancheggiato un ennesimo
pilone votivo, interseca per un paio di volte la strada asfaltata, per scendere decisamente verso Lemie dopo aver lasciato a sinistra altri 2 piccoli
oratori.
All’ingresso del paese si ignora la brevissima deviazione a destra per la Cascata di Ovarda (che comunque val la pena di vedere), scendendo
tra le case fino alla Provinciale di fondovalle.
Attraversatala si entra nella "Strada vecchia" scendendo verso il corso della Stura di Viù, che si attraversa su un ponte in
cemento. Qui si volge a sinistra e camminando ora nel bosco ora tra i pascoli, si raggiunge il grosso abitato di Villa 869 m. Qui, tornando su sentiero
fiancheggiato da muretti ed immerso nel bosco, si lascia a sinistra un’abitazione isolata per superare la Cappella di S. Giulio, recentemente
restaurata, e far ritorno, su breve tratto di Provinciale, al punto di partenza (ore 3.15 complessive).
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Testo e foto di Gian Vittorio Avondo. Pubblicato il 31.03.2021

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