Chiesa di Santa Lucia
La costruzione attuale venne realizzata dall’arch. Bernardo Antonio
Vittone nel 1763 rimodellando e rinnovando la chiesa preesistente
eretta in forme gotiche nella metà del XV secolo da Giacomo
de Granghillis nell’area cimiteriale intorno a Santa Maria della
Scala. Giacomo de Granghillis volle che i suoi esecutori
testamentari mantenessero il patronato della chiesa e
stabilì che parte dei suoi beni servissero a fornire la dote
matrimoniale a ragazze povere, secondo una tradizione che è
stata mantenuta sino ai primi decenni di questo secolo.
L’intervento del Vittone fu richiesto nel 1762 per il rinnovamento
della costruzione quattrocentesca: dall’esame dei disegni di
progetto si può comprendere l’entità delle
trasformazioni apportate dall’architetto: riduzione del vano
absidale mediante un deambulatorio semicircolare e realizzazione di
un catino dotato di lanternino concepito come fonte di luce;
creazione di due cappelle laterali; addizione di una trabeazione
lungo le pareti e di un ordine di lesene, dove poggiano le arcate
trasversali che sottolineano la volta.
Per la riscrittura della facciata, Vittone sovrappose alla muratura gotica preesistente un
nuovo prospetto "tabernacolare", con lesene giganti binate unite
dalla trabeazione e concluse dal timpano; la maggiore altezza del
tetto rispetto alla facciata fu nascosta da attici con orifiammi.
Progettata nel 1762, l’opera venne eseguita con assoluta aderenza
dal testo vittoriano nella prima metà del 1763 e collaudata
nel luglio dello stesso anno.
L’altare maggiore è dedicato
alla santa titolare Lucia, martire siracusana, raffigurata nel
dipinto (di autore ignoto) conservato sullo stesso altare. Il
tabernacolo settecentesco e tutti gli apparati decorativi in stucco
sono di Giuseppe Antonio Riva, la crocifissione della Cappella
laterale sinistra è attribuita ad Antonio Fea.
Alla fine del XVIII secolo il cimitero fu abolito e nel 1876, in ocasione del
restauro storicista di Santa Maria della Scala, tutta la piazza
venne risistemata eliminando i dislivelli ancora testimoniati nel
1839 da un disegno di Clemente Rovere.
Nel 1963 venne abbattuto l’oratorio attiguo alla Chiesa e il campanile.

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