Charta Œcumenica 2001
I.1 | II. 2 | II. 3 | II. 4 | II. 5 | II. 6 | III. 7
III. 8 | III. 9 | III. 10 | III. 11 | III. 12
6. Proseguire i dialoghi
La nostra comune appartenenza fondata in Cristo ha un significato
più fondamentale delle nostre differenze in campo teologico
ed etico. Esiste una pluralità che è dono e
arricchimento, ma esistono anche contrasti sulla dottrina, sulle
questioni etiche e sulle norme di diritto ecclesiastico che hanno
invece condotto a rotture tra le Chiese; un ruolo decisivo in tal
senso è stato spesso giocato anche da specifiche circostanze
storiche e da differenti tradizioni culturali. Al fine di
approfondire la comunione ecumenica, occorre assolutamente
proseguire negli sforzi tesi al raggiungimento di un consenso di
fede. Senza unità nella fede non esiste piena comunione
ecclesiale. Non c'è alcuna alternativa al dialogo.
Ci impegniamo
- a proseguire coscienziosamente e con intensità il dialogo
tra le nostre Chiese ai diversi livelli ecclesiali e a verificare
quali risultati del dialogo possano e debbano essere dichiarati in
forma vincolante dalle autorità ecclesiastiche;
- a ricercare il dialogo sui temi controversi, in particolare su
questioni di fede e di etica sulle quali incombe il rischio della
divisione, e a dibattere insieme tali problemi alla luce del
Vangelo.
I.1 | II. 2 | II. 3 | II. 4 | II. 5 | II. 6 | III. 7
III. 8 | III. 9 | III. 10 | III. 11 | III. 12

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