Augusta, 31 ottobre 1999
4.2 Giustificazione come perdono dei peccati
e azione che rende giusti
22. Insieme confessiamo che Dio perdona per grazia il peccato
dell’uomo e che, nel contempo, egli lo libera, durante la sua
vita, dal potere assoggettante del peccato, donandogli la vita
nuova in Cristo. Quando l’uomo partecipa a Cristo nella fede,
Dio non gli imputa il suo peccato e fa agire in lui un amore attivo
mediante lo Spirito Santo. Entrambi questi aspetti
dell’azione salvifica di Dio non dovrebbero essere scissi.
Essi sono connessi nel senso che l’uomo, nella fede, viene
unito a Cristo, il quale è, nella sua Persona, la nostra
giustizia (1 Cor 1, 30), proprio come perdono dei peccati e
presenza salvifica di Dio. Dal fatto che cattolici e luterani
confessano insieme tutto questo, deriva quanto segue.
23. Quando i luterani sottolineano che la giustizia di Cristo
è la nostra giustizia, vogliono affermare soprattutto che,
con la dichiarazione di perdono, è donata al peccatore la
giustizia davanti a Dio in Cristo e che la sua vita è
rinnovata soltanto in unione con lui. Quando essi affermano che la
grazia di Dio è amore che perdona («favore di
Dio» [12]), non negano il rinnovamento della vita del
cristiano, ma vogliono piuttosto affermare che la giustificazione
è svincolata dalla cooperazione umana e non dipende neppure
dagli effetti di rinnovamento della vita che la grazia ha
nell’uomo.
24. Quando i cattolici sottolineano che il credente riceve in dono
il rinnovamento del suo essere interiore ricevendo la grazia, [13]
essi vogliono affermare che la grazia di Dio che reca il perdono
è sempre legata al dono di una vita nuova, la quale si
esprime nello Spirito Santo, in un amore attivo ; con ciò
essi non negano tuttavia che il dono divino della grazia nella
giustificazione resta indipendente dalla cooperazione umana (cfr.
Fonti del cap. 4.2)

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